Il metodo Waldorf mira innanzitutto a nutrire l’animo dell’essere umano, in modo da renderlo libero. L’apprendimento passa in secondo piano. Rudolf Steiner attribuisce una grande importanza all’immaginazione.
L’apprendimento della lettura e della scrittura viene proposto solo dopo i sette anni. Fino ad allora Steiner pensava che il bambino fosse ancora ancorato ad un’altra dimensione, quella pre-natale.
I giocattoli proposti sono grezzi, rudimentali, e si prestano ad essere utilizzati in modi diversi. Lo scopo è quello di stimolare la creatività.
L’arredamento è a misura di bambino. I piccoli possono spostare i mobili, arrampicarvisi e trasformarli, con la loro immaginazione, in ciò che preferiscono.
I bambini seguono un ritmo (giornaliero, settimanale, annuale) regolare. Guidati dall’insegnante, trovano sicurezza nelle loro abitudini.
L’insegnante ha una grande responsabilità. E’ per i bambini fonte di ispirazione e modello di comportamento. E’ necessario che la sua sia una vera e propria vocazione.


Nelle scuole Waldorf l’arte e i lavori manuali hanno un ruolo di primaria importanza. Dalla pittura alla scultura, alla musica. Dalla maglia al cucito, alla fabbricazione della carta, alla lavorazione del legno e del metallo, gli studenti acquisiscono numerosissime abilità che forniranno un importante bagaglio personale.
Le scuole Waldorf sono contrarie all’uso della televisione, del computer e di altri strumenti tecnologici in genere da parte dei bambini.
Danno invece molta importanza al gioco all’aperto. Adeguatamente vestiti, i bambini vanno a giocare fuori qiaòimqie sia la condizione climatica e la temperatura, anche sotto la pioggia o la neve.
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Nelle “Case dei Bambini” montessoriane, lettere e numeri vengono introdotti, attraverso il materiale didattico, fin dai tre anni. In genere il bambino, spinto dal proprio interesse, impara a leggere e scrivere intorno ai quattro-cinque anni.
L’insegnante ha un ruolo di guida, di facilitatore. Permette al bambino di accedere a ciò che gli interessa.
Il materiale ideato da Maria Montessori permette ad ogni bambino di acquisire una determinata abilità, di esercitarla e poi passare ad altro in completa autonomia. Tutti i materiali montessoriani permettono l’autocorrezione dell’errore. Non è necessario il voto o l’intervento dell’insegnante perché il bambino si renda conto di aver sbagliato e provi a correggersi.
A differenza dei materiali steineriani, che possono (anzi, idealmente dovrebbero) essere utilizzati in ogni modo possibile, i materiali montessoriani vengono presentati all’allievo dall’insegnante e devono essere utilizzati esclusivamente per lo scopo al quale sono destinati.
Il bambino è libero di scegliere quale attività svolgere in qualsiasi momento.
Anche qui l’arredamento è a misura di bambino, per permettere a i piccini di spostare tavoli e sedie a loro piacimento. Non vedrete però, in una scuola montessoriana, bambini in piedi sul tavolo o sedie accatastate come nelle scuole Waldorf.
Pur incoraggiando la creatività, il metodo montessori mira a tenere il bambino “con i piedi per terra”. Essendo egli incapace di distinguere tra realtà e finzione, la Montessori ritiene opportuno non confondergli le idee.
Maria Montessori definisce la mente del bambino come “mente assorbente”, non solo in grado, ma desiderosa di immagazzinare una gran quantità di insegnamenti con il minimo sforzo. Il segreto, secondo lei, è cogliere i momenti “sensibili” e saperli sfruttare al meglio.

Libri sull’educazione Steineriana:

Arte dell’educare arte di vivere, R. Steiner

Iniziazione alla Pedagogia artistica. Conoscersi per educarsi, B. Baldassarre

Libri di e sul metodo di Maria Montessori:

Come educare il potenziale umano, M. Montessori

Educare alla libertà, M. Montessori

I bambini hanno bisogno di fiducia Il metodo Montessori oggi per crescere figli felici, Tim Seldin

http://www.lacasanellaprateria.com/

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