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BAMBINI DOWN: “COME UNA ROSA BLU”

Il 9 ottobre è stata celebrata la 9^ Giornata nazionale della persona con sindrome di Down che, nell’edizione 2011, promuove l’integrazione sportiva degli atleti con sindrome di Down. L’obiettivo è stato quello di sensibilizzare l’opinione pubblica per creare una nuova cultura che superi i pregiudizi e i luoghi comuni che ancora accompagnano le persone affette da questa sindrome. Lo sport come integrazione sociale, dunque.

Testimonial d’eccezione della Giornata è stato Javier Zanetti, capitano dell’Inter, campione di correttezza e di impegno sociale dentro e fuori dal campo.

 E stato in tale occasione che, girando in rete, ho conosciuto questa poesia scritta da una mamma, che vi riporto:

Come una rosa blu (Gerda Klein)

Jenny è una bambina…..
un’adorabile bambina.
I suoi occhi sono nocciola,
i capelli un po’ più scuri.
Se i capelli le cadono sugli occhi,
li scosta.
Ma la mano non và diritta alla fronte,
prima si curva come un fiore
al primo schiudersi dei petali,
poi scosta i capelli dagli occhi.
Jenny è diversa.
Diversa ?
Si, diversa da quasi tutte le altre
Ma chi ha detto che tutte le persone
debbano essere uguali ?
Pensare, agire, apparire uguali ?
Per me Jenny è come una rosa blù.
Una rosa blù ?
Avete mai visto una rosa blù ?
Ci sono rose bianche,
e rose rosa, e rose gialle,
e una infinità di rose rosse.
Ma blù ?
Un giardiniere sarebbe felice
di avere una rosa blù.
La gente verrebbe da lontano per vederla.
sarebbe rara, diversa, bella.
Anche Jenny è diversa.
Ecco perché, in qualche modo,
è come una rosa blù.
Quando Jenny giunse a casa dalla clinica,
“una bambolina rosa, morbida e paffuta”
piangeva spesso,
più spesso degli altri bambini.
Perché ?
Chissà, forse vedeva ombre diverse
che la spaventavano.
Forse udiva suoni a lei sconosciuti.
Quando fù più grandicella,
stava sempre accanto alla mamma
e le si attaccava alla gonna.

Per un uccello così, volare è difficile:
ci vuole più forza, più fatica, più tempo.
Per un uccello con le ali normali
volare è una cosa scontata,
ma un uccellino con le ali corte
deve impegnarsi molto per imparare.
Non importa cosa.
Ma c’è un’altra Jenny,
una Jenny che, in un triste pomeriggio d’inverno,
siede in poltrona e si dondola,
con la sua bambola fra le braccia.
E’ molto turbata, è confusa.
Lentamente mi dice:
“ mamma,
Sally ha detto che sono ritardata.
Che vuol dire, mamma ?
Ritardata ?
I bambini dicono ritardata,
e ridono.
Perché ridono, mamma ?”

Sapete, quando un gattino perde la coda
l’udito gli si fa più acuto, dicono.
E’ vero che la coda aiuta un gattino
a correre più veloce,
ma un gatto senza coda ci sente meglio
e avverte i passi che s’avvicinano
molto prima degli altri micini.
Ma alcuni non sanno che un gatto simile
può avere un udito tanto acuto;
vedono solo che gli manca la coda.
Certi bambini sono crudeli
e guardano fisso, e prendono in giro:
“gatto senza coda ! “
A volte Jenny correva dalla mamma
e le si aggrappava stretta,
così, senza una ragione,
o almeno senza una ragione chiara per noi.
Pian piano capimmo che il mondo di Jenny
era un poco diverso,
un mondo, in un certo senso, a noi ignoto.
Cominciammo a pensare
che vivesse in un mondo nel quale
potevamo non sentirci a nostro agio.
Entrare in quel mondo
è un po’ come andare su un altro pianeta.
E’ come se Jenny vivesse dietro uno schermo,
uno schermo che non riusciamo a vedere.
Forse ha colori magnifici,
forse quei colori, a volte, distraggono Jenny
dal prestare attenzione a quel che diciamo.
O forse ascolta una musica che noi
non possiamo sentire.
I pesci hanno un linguaggio e una musica
tutta loro, portata dalle onde, dicono.
Una musica che noi non possiamo udire
perché non abbiamo orecchie abbastanza fini.
Si, forse Jenny ode suoni che noi non udiamo,
forse è per questo che a volte balza in piedi
e intreccia misteriosi passi di danza.
Jenny è come un uccellino,
un uccello dalle ali molto corte,
mi capita di pensare.

Ci sono molte cose che Jenny non capisce.
E ci sono molte cose di Jenny
che gli altri non capiscono:
che Jenny è come un gattino senza coda,
che Jenny sente una musica diversa,
che Jenny ha le ali corte,
che Jenny deve essere protetta.
Jenny è come una rosa blù, delicata e bellissima,
Ma le rose blù sono così rare
che ne sappiamo poco, troppo poco.
Sappiamo solo che hanno bisogno
di essere curate di più.
Di essere amate di più.

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