Riporto il commento di una mamma (che trovate nell’articolo La dislessia negli adulti), in quanto mi dà lo spunto per parlare ancora degli strumenti compensativi e dispensativi ora, a fine anno scolastico e in prossimità degli esami di 3^ media e degli esami di Stato.
 
 
Mi scrive: Gentile signora, ho letto le circolari ministeriali relative agli strumenti dispensativi e compensativi che i docenti possono mettere in atto per facilitare lo studio dei ragazzi dislessici. Ho letto male o comunque per la prova scritta di italiano non ci sono obblighi stretti per i docenti? cioè i docenti possono mettere in atto le misure che ritengono opportune, ma non sono obbligati a “chiudere gli occhi” su ogni tipo di errore di grammatica. Se è così, come potere fare per aiutare un figlio nella composizione scritta, visto che di errori ne commette tanti? L’insegnante si è dimostrata disponibile, non valuta i classici errori di ortografia, ma gli altri sì, e d’altronde non posso darle torto nel momento in cui mi dice che lei è comunque tenuta a spiegare e insegnare le forme corrette e che non si può considerare accettabile un testo che non verrebbe comunque accettato da nessuna altra parte (aziende, università… a meno di non volere chiudere gli occhi e fare finta che vada bene, mi ha detto). Lei cosa può gentilmente dire/suggerire/chiarire in proposito? Grazie molte.
 
La mia risposta: L’obbligo riguarda l’applicazione degli strumenti compensativi e dispensativi durante tutto il percorso scolastico e per tutte le materie. Infatti, un ragazzo a cui è stato fatto usare il correttore ortografico al computer, è chiaro che dovrà usarlo anche in sede di esame. Così è per gli errori nella prova scritta: segnalati ma non valutati. Non si tratta di “chiudere gli occhi”, ma di conoscere bene la realtà della dislessia, in quanto non è un problema relativo al fatto che il ragazzo non ha imparato le regole grammaticali insegnategli, ma perchè le difficoltà legate alla sua condizione non gli permettono di acquisire le regole ortografiche, almeno nei tempi in cui lo fanno tutti.
Penalizzare i suoi errori, purtroppo, non lo porta a migliorare, anzi, a sentirsi sempre più incapace oltre che incompreso… INVECE DIAMO LORO QUELLO CHE IL PROF. STELLA CHIAMA “UN CREDITO DI FIDUCIA”, e crescendo vedremo che svilupperanno grandi capacità, anche se forse continueranno a fare errori in ortografia! Non sono stati gli errori in ortografia o nel calcolo, a bloccare il percorso di tanti dislessici geniali! Bisogna avere la vista lunga, ricordiamolo ai docenti!!!

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