Come già consigliato dalle mie amiche virtuali, le insegnanti Franca Storace e Anna Paola Capuano sul blog Tutti a bordo - dislessia, anche io segnalo L'Alfabetiere Multimediale della Fabbri Scuola, un percorso operativo che aiuta l’alunno ad apprendere a leggere e a scrivere gradualmente e in modo coinvolgente, muovendo dal riconoscimento della parola…
Strategie didattiche per gli studenti dislessici in tutti i gradi di scuola
(testo tradotto da “Accommodating students with dyslexia in all classroom settings” International Dyslexia Association (IDA)
Insegnare a studenti con dislessia all’interno dei vari gradi e ordini scolastici è una sfida. Sia gli insegnanti di educazione generale che quelli di educazione speciale cercano adattamenti che incoraggino l’apprendimento e la gestione di una classe di alunni con stili di apprendimento eterogenei. E’ importante indentificare quegli adattamenti che sia ragionevole richiedere agli insegnanti in ogni ambiente scolastico. Le seguenti modalità di adattamento sembrano ragionevoli e danno una cornice di riferimento per aiutare gli studenti con problemi di apprendimento a raggiungere obiettivi importanti sia nelle classi di educazione generale che specifica. Tali modalità di adattamento comprendono uso di materiali, strategie didattiche interattive e tengono conto le performance dello studente.

In un altro post avevo riportato alcuni consigli per fare delle belle foto, come riportato dall'amica web Claudia.
Oggi riposto altri consigli, stavolta presi da Pianeta Mamma:
Ecco alcuni semplici trucchetti per fotografare al meglio i nostri bambini.
Daniel Radcliffe è l'attore che è diventato famoso per la saga di Harry Potter. Due anni fa ha dichiarato, in un'intervista, di essere affetto da una forma leggera di disprassia, che spesso rende incapaci di compiere movimenti coordinati e che, a volte, viene confuso con la goffaggine.
Ma come ha avuto inizio la carriera di Daniel?
Inizialmente i…

E' da qualche tempo che ricevo domande sulla disprassia. Personalmente non mi occupo di questo disturbo in modo specifico, e quindi non posso dirvi niente di mio.
Ho però deciso di parlarne in questo articolo. C'è in Italia l'AIDEE (Associazione Italiana Disprassia dell’Età Evolutiva), con a capo la collega Letizia Sabbadini, esperta nel settore.
Potete andare sul suo sito e chiedere informazioni: www.aidee.it/
Cosa è la Disprassia?
La Disprassia viene generalmente inclusa nella definizione di DCD (Developmental Coordination Desorder), in italiano disturbi della Coordinazione Motoria, ovvero Disturbo nel quale le prestazioni in compiti di coordinazione motoria, fini o grosso motori, sono significativamente al di sotto del livello atteso rispetto all’età e allo sviluppo intellettivo (DSM IV). E’ infatti riconosciuta come un disturbo congenito o acquisito precocemente che, pur non alterando nella sua globalità lo sviluppo motorio, comporta difficoltà nella gestione dei movimenti comunemente utilizzati nelle attività quotidiane (ad es. vestirsi, svestirsi, allacciarsi le scarpe) e nel compiere gesti espressivi (che servono a comunicare emozioni, stati d’animo); inoltre è deficitaria la capacità di compiere sia gesti transitivi (che comportano l’uso di un oggetto, abilità manuali ) che intransitivi (non rivolti ad un oggetto, a contenuto prevalentemente simbolico).