Il gioco infantile è un'attività fondamentale per un armonico sviluppo, poiché attraverso il gioco, il bambino, anche molto piccolo, indaga, studia, scopre ed entra in contatto con il mondo che lo circonda.
Quando si è in contatto con bambini molto piccoli, i modi di comunicare cambiano rispetto ai normali modi di comunicazione tra adulti, infatti…
"C'era una volta un re seduto sul sofà che disse alla sua serva raccontami una storia e la storia incominciò…"
La storia che stiamo per raccontarvi riguarda la nascita della filastrocca, della conta, della ninna nanna; dei suoi albori e di come tanto tempo fa i fanciulli si divertissero a giocare con gli scioglilingua e…

Queste brevi indicazioni possono esservi di aiuto per seguire e comprendere lo sviluppo del vostro bambino in rapporto al libro e alla lettura.
Ricordatevi che i bambini possono fare dei libri gli usi più disparati, soprattutto nei primi anni di vita, e questo è utile ed importante. Si deve inoltre tenere ben presente che i percorsi e i tempi di sviluppo sono diversi da bambino a bambino: ad esempio alcuni iniziano a camminare e a parlare prima e altri dopo. Queste indicazioni non devono quindi essere prese in maniera rigida e, soprattutto, i tempi reali possono variare rispetto a quelli indicati. Ricordate che il vostro pediatra vi potrà spiegare queste cose nel corso delle visite di controllo dei primi anni di vita e potrà chiarire gli eventuali dubbi. Le biblioteche del vostro quartiere e della vostra città vi potranno aiutare nella scelta dei libri mettendone a disposizione, gratuitamente, un'ampia scelta.
A 1 mese e anche prima
Al bambino piacciono le ninne nanne. Vanno bene tutte, quelle di famiglia, anche quelle dialettali; non è male se la ninnananna è sempre la stessa prima del sonno perché i bambini amano i rituali. Le ninne nanne possono essere recitate, ma la cosa migliore è farsi vedere mentre le si legge in modo che il piccolo capisca che “nascono” dai libri.
Dr. Maria Teresa Menegus
Foniatra
Generalmente tra i 12 e i 15 mesi il bambino usa le prime parole, dotate di significato, sia per denominare (parti del corpo, persone, segnali di saluto, etc.) sia per richiedere. A questa età la muscolatura della bocca è adeguatamente allenata e la comprensione è ben sviluppata (indica gli oggetti che gli vengono richiesti, esegue ordini semplici, …). Molto spesso le parole hanno un valore di vera e propria frase o possono assumere più significati se usati in contesti diversi e se vengono prodotte con differente intonazione della voce.
Sebbene il bambino usi una sola parola, tuttavia possiede già la frase organizzata a livello di pensiero. In questo periodo il linguaggio verbale e quello gestuale vengono utilizzati contemporaneamente ed il gesto può sostituire o rinforzare una parola od un verbo. Quando il bambino indica il frutto e contemporaneamente dice “mela”, in realtà denomina sia con la voce che con il gesto. Così come quando dice “da” e porge le mani, in realtà chiede sia con la voce che con il gesto. Al contrario, quando parola e gesto vengono utilizzati contemporaneamente ma ciascuno con diverso significato, il bambino sta formulando una frase a due termini.
Questo studio è illuminante!!! Naturalmente si riferisce anche all'uso del biberon.
Quanti genitori mi dicono che per comodità fanno bere al biberon anche fino a 9-10 anni!!!! Tanto è solo per qualche minuto!!!! Ma no! Oltre ai problemi del linguaggio anche la deglutizione resterà quella infantile, con notevoli problemi all'occlusione dentale. Ma cresciamo bambini o vitelli, che pensiamo debbano bere per forza il latte (e poi dal biberon) fino ad essere grandicelli????
I bambini che usano il ciuccio dopo i 3 anni d'eta' hanno tre volte piu' probabilita' di avere disturbi della parola, come balbuzie o sigmatismo, cioè il difetto di pronuncia della "esse".
Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista BMC Paediatrics di Washington. I bambini che hanno usato il succhiotto per almeno 3 anni hanno più difficoltà a parlare una volta cresciuti.
Lo stesso risultato per chi si succhia il pollice, un'abitudine che può ritardare l'inizio della comunicazione verbale.

Il poeta Bruno Tognolini così racconta i suoi laboratori poetici con i bambini...
Ai bambini racconto così.
"I contadini del sud dicono che per gli ulivi ci vogliono cinque esse: Sole, Sale, Sassi, Solco, Scure.
Il Sole del Mediterraneo scalda e fa maturare, il Sale del terreno salmastro addolcisce l'oliva, i Sassi fanno respirare il terreno, il Solco…