Animali della foresta, della savana, del bosco, animali della stalla e del cortile, direttamente importati da favole antiche o fiabe moderne, animali effigiati in una raccolta di tessere, in elegante custodia.
Questo è Il gioco delle favole di Enzo Mari, Edizioni Corraini.
 
 
Quarantasei gli esemplari rappresentati, su entrambi i fronti di ciascuna delle sei tavole offerte. A carte sciolte, incise sopra e sotto, fessurate per essere incastrate l’una all’altra a piacimento, per ricostruire ambienti che riproducono la realtà come documentari o per creare teatri del tutto fantastici, dove è consentito a bambini e grandi di inventare una favola, mescolando gli elementi a disposizione. Perché accanto al soggetto principale, che occupa la parte centrale della tessera (leone o cavallo, puma o gallina, formichiere o poiana, volpe o orso…) s’affacciano altri soggetti complementari (il sole e la luna, uno scarpone e una gabbia, nove bambù, cinque sassi, una mela…) pronti a offrirsi per integrare una storia che è sul punto di essere inventata.
Questo libro-gioco delle favole è stato progettato da Enzo Mari nel 1965, e ancora oggi è considerato uno dei più importanti e intelligenti giochi per stimolare la creatività, tanto da essere continuamente riproposto, come testimonia questa recente edizione. Non un libro da leggere, né da sfogliare, ma da comporre, scomporre, costruire: un’avventura che non finisce mai, giocata e inventata ogni volta dalle inesauribili possibilità creative di chi vi si inoltra. Le tavole a incastro diventano un mezzo per creare un “canovaccio architettonico” su cui esercitare la fantasia di piccoli e grandi.
Chi è Enzo Mari?
Enzo Mari (Novara 1932) frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera e si dedica a ricerche “sulla psicologia della visione e sulla metodologia della progettazione”. Esemplari delle sue opere d’arte e di design fanno parte delle collezioni di numerosi musei. Per il suo lavoro di ricerca gli sono stati conferiti circa 40 premi fra cui 4 “Compasso d’oro”. Da sempre interessato alla psicologia della visione e alla metodologia della progettazione Mari, in qualità di designer, ricerca nuove forme e valori del prodotto industriale. La sua visione etica della società lo spinge alla ricerca di una coscienza onesta e spontanea che l’artista individua nella curiosità primigenia e libera da sovrastrutture dei bambini. La pedagogia in Italia aveva ricevuto una grande spinta dalle innovative ricerche di Maria Montessori, mentre nel campo del design Bruno Munari dedica all’età dell’infanzia buona parte della propria ricerca. Anche Mari sente che la purezza e la disponibilità al gioco del bambino ne fanno un interlocutore privilegiato per il disegno industriale. Esemplare è in questo senso il suo divertente e ligneo “puzzle con sedici pesci” (1974).

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