Questa è la mia risposta all’insegnante Pellegrino, personaggio noto, ahimè, da anni e che continua a scrivere disinformando l’opinione pubblica!
Qui trovate una delle tante lettere che sono state pubblicate in questi giorni.
 
Gentile signora Pellegrino, non so chi ci sia “dietro” di lei o meglio, lo so, ma questo non è pubblicamente noto. Sono anni che come genitori e professionisti cerchiamo di contattarla, ma sembra che il suo sia un nome fittizio, che puntualmente spunta fuori su qualche giornale locale o sulle pagine del web. Mi ero riproposta di lasciare perdere, perchè le sue provocazioni sono infinite, e bisognerebbe passare molto tempo (prezioso e utile) a risponderle.
Ma siccome stavolta ha davvero superato ogni limite, mi sento offesa come mamma, oltre che come professionista che da anni cerca di capire e di affrontare quelli che si chiamano Disturbi Specifici di Apprendimento.
Infatti i miei figli sono dislessici e non tollero sentire che si parli di loro in questi termini!
Lei scrive: “….l’offesa e la vergogna più grande che si può dare ad un bambino è dire che lui è incapace di fare cose ed è diverso dagli altri”.
  
Sicuramente! Non vedo perchè, nel momento in cui un bambino riceve la diagnosi di DSA, dovrei dirgli che è un incapace.
Purtroppo accade il contrario: quanti insegnanti, non conoscendo il disturbo, continuano ad affermare che il ragazzo non si impegna, che basterebbe che studiasse di più o, nei casi peggiori, che è un asino???
Oppure: se nessuno spiega a quel bambino che la sua difficoltà ha un nome e che la sua diversità non lo rende incapace ad apprendere, come si sentirà quel bambino?
Ancora scrive: “Una domanda sorge spontanea, se a detta degli “esperti” esiste questa “malattia” e di essa non si guarisce, come mai da che esiste la scuola gli studenti passando da una classe all’altra hanno corretto i loro errori nella scrittura, nella lettura e nel fare i calcoli, migliorato la grafia arrivando a carriere e professioni di prestigio?”
 
E qui sbaglia ancora: nessun esperto si sognerebbe di dire che siamo di fronte ad una malattia!
Una caratteristica neurobiologica come quella dei dislessici non ha niente a che fare con la malattia, e proprio per questo, essendo una caratteristica del soggetto, permane nel tempo con espressività diversa.  
Non solo: ma visto l’alto numero di dislessici famosi geniali, la riprova è proprio quello che lei dice, e in questo la scuola ha le sue responsabilità. 
 
“Di fatto si sono aperte le porte della scuola a screening di massa e schedature neuropsichiatriche attraverso le quali qualsiasi bambino è a rischio di una diagnosi di disturbo mentale perché non rientra nei parametri prestabiliti.”
I disturbi mentali sono ben altra cosa e anche quelli, purtroppo, esistono, ma non hanno niente a che fare con la dislessia!  
 
“C’è il reale pericolo che le scuole diventino bacini per il procacciamento di nuovi clienti, l’istruzione venga ingabbiata da parametri neuropsichiatrici attraverso i quali venga stabilito chi dovrà proseguire gli studi regolarmente e chi no perché riconosciuto incapace, attraverso un test.”
Guardi gentile insegnante, il lavoro purtroppo è tale e tanto, per quanto mi riguarda e per quello che conosco la realtà italiana, che purtroppo riusciamo ad aiutare solo una parte della popolazione dei dislessici, almeno a livello sanitario, perchè l’attività riabilitativa in Italia avviene in quest’ambito, ma senza significare che abbiamo a che fare con bambini “malati”.
Ora la saluto e spero che in Italia valga ancora il buon senso e la corretta informazione!

9 commenti su “DISLESSIA: BASTA LA FALSA INFORMAZIONE!”

  • Non sì può commentare l’ignoranza! Povera sig.ra “Pellegrino”, lasciatela stare, semplicemente ignora…

    • Non posso ignorarla visto che, tante persone che non la conoscono ancora, mi chiedono spiegazioni…

  • Hai ragione, non si può ignorarla perchè questa “tipa” scrive ai giornali e la gente, che magari non conosce bene la questione, si fa delle idee sbagliate…e di idee sbagliate ce ne sono già abbastanza in giro!
    La sua lettera è stata pubblicata anche dal giornale di verona “L’Arena”, purtroppo, senza nessuna replica accanto…
    Grazia di tutto

    • Purtroppo esce sempre in contemporanea su più giornali e non è il caso di inseguirla. Comunque anche altri genitori hanno risposto, sia adesso che in passato.

  • Purtroppo l’ignoranza non colpisce l’ambiente scolastico da cui sono satata colpita personalmente all’inizio ma le maestre hanno compreso in parte il fenomeno della dislessia.L’ignoranza e conseguentemente l’attacco a mio figlio è venuta dalla famiglia paterna. Vi dico una causa della dislessia secondo queste persone : la dislessia dipende dalla cattiva alimentazzione della mamma; non è una barzelletta. Queste persone non accettano il fenomeno perchè a loro la dislessia è legata all’idea di malattia inguaribile . Ma con tanta pazienza ,un’ottima logopedista ed anche psicologa . finalmente mio figlio non riscontra problemi in materie scientifiche e nella lettura
    ma ha ancora molta strada da fare. Adesso è sereno, ma non perdonrò mai non le maestre ma la famiglia che prorio in questi momenti deve srarti vicina invece di accusare noi genitori che non seguiamo il bambino. ciao Sabina

    • Come per tutte le cose che non si conoscono e, quindi, non si comprendono, succede questo e altro. Le persone che circondano il bambino hanno bisogno di trovare delle spiegazioni e le prime che vengono loro in mente vengono utilizzate!

  • Gent.ma Sabrina, i DSA sono inclusi nel DSM gie0 nella veorsine DSM IV nel capitolo 315 e il collegamento e8 totale ma volutamente nascosto per non preoccupare i genitori (non sono paranoico, conosco abbastanza i retroscena per parlare). Nel capitolo e8 contenuto anche l’ADHD. Altro collegamento: come descritto nel DSM questi disturbi sono considerati di origine neurobiologica, confermato anche dalla Sig.ra Grenci in questo blog. Se come dite e8 di origine neurobiologica, quindi fisica, come mai non esiste un test fisico per la sua diagnosi? Se fosse neurobiologica dovrebbe essere di competenza di un neurologo. Ma un neurologo smonterebbe facilmente le teorie adottate: infatti nell’elenco dei professionisti manca proprio il neurologo.Ma come:e8 un disturbo neurobiologico e manca il professionista delegato? Lui non darebbe mai il consensus vista la mancanza di prove scientifiche. Mo non vi rendete conto del non senso? Questo e8 il tallone d’achille su cui continua a cadere la psichiatria e se leggete attentamente i criteri diagnostici descritti nel Consensus citato e8 cosec nebuloso che sembra una tribuna politica, dove tutti parlano ma non si capisce nulla. Perf2 se si usa sintassi forbita il risultato e8 quello di sembrare scientifica. Torno a ripetere: 1)nessuno nega problemi dei bambini nello studio e la necessite0 di affrontare il problema tramite uno studio approfondito e proporre soluzioni adeguate. Il problema perf2 non e8 in ambito medico ma didattico ed educativo. Il trucco della psichiatria, negli anni 80 con il DSM-IV, e8 stato quello di appropriarsene come suo campo per avere clienti. La medicina non ha bisogno di una legge per vedere riconosciuta un disturbo o malattia: la malaria e8 valida in qualsiasi paese del mondo. Per i DSA dipende dal paese. Dov’e8 la scientificite0? Giulio

    • Gentile signor Luigi, parla senza conoscere. Le ricerche hanno dimostrato la neurodiversità dei dislessici, e poi lei confonde neurobiologico con neurologico. Per il resto, i dislessici non hanno bisogno di farmaci, quindi non vedo perchè dovrebbero appropriarsene gli psichiatri!

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