A causa dell’assenza di una diagnosi in età evolutiva, è molto probabile che un adulto dislessico manifesti una FERITA causata dai prolungati e ripetuti fallimenti in ambito scolastico.

Questa ferita provoca nel tempo

 

Infine, un disturbo ancora non compensato può essere di intralcio in alcune attività lavorative, causando problemi con colleghi e superiori, quando in realtà potrebbe essere utile avere mansioni differenti o, semplicemente, utilizzare gli strumenti adatti per bypassare le difficoltà specifiche.

Conoscere le proprie caratteristiche di apprendimento può aiutare nel lavoro e nel percorso di studi universitario.

Non solo, una volta individuato “il trauma” (l’evento traumatico che ha causato la ferita), la persona riesce più facilmente a risolvere i suoi disagi psicologici, soprattutto se si è in un percorso di psicoterapia.

Come è spiegato sul sito dell’Associazione Italiana Dislessia, fortunatamente oggi, anche grazie alla legge n° 25 del 28 marzo 2022 i DSA sono riconosciuti anche nel mondo del lavoro, ma purtroppo la disinformazione sul tema è ancora tanta. Nel mondo del lavoro gli aspetti che potrebbero ostacolare l’emergere del tuo potenziale sono la mancanza di consapevolezza tra colleghi, colleghe datori/datrici di lavoro, la tendenza a non svelare la tua condizione per paura di una svalutazione delle tue capacità, ma soprattutto l’assenza di un sostegno e di accorgimenti destinati ad attenuare le difficoltà. Carenze che spesso sono dovute solo alla scarsa conoscenza dei DSA da parte delle aziende, non alla volontà di escludere lavoratori e lavoratrici con la tua caratteristica…

Come ho spesso spiegato nei miei libri, è essenziale conoscere le proprie caratteristiche, che non sono solo legate al deficit, ma che se sfruttate nel modo giusto, possono sorprendere per i numerosi punti di forza. 

Inoltre è importante conoscere che a volte basta qualche piccola modifica sul posto di lavoro, come l’utilizzo di strumenti e modalità che potrebbero aiutarti a compensare le difficoltà.

 

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