Si è cominciato a parlare di strumenti compensativi e misure dispensative nelle circolari MIUR del 2004 a favore degli studenti con DSA; nella legge 170/2010 essi vengono legittimati.

Poter offrire ad uno studente con DSA gli strumenti più idonei per imparare non significa essere indulgenti con lui, semplicemente significa dare l’opportunità di poter apprendere agevolemente attraverso degli ausili o evitando delle prestazioni che non avrebbero nessuna utilità al fine dell’apprendimento.

Un ausilio può essere qualsiasi cosa venga incontro allo studente per facilitargli l’apprendimento: dalla penna alla cartina geografica. Agli alunni con DSA questi strumenti non bastano o potrebbero non essere idonei., per cui ce n’è bisogno di altri che affianchino o sostituiscano quelli normalmente utilizzati in una classe.

Come citato nelle Lineee Guida alla legge 170, gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria.

Le misure dispensative sono invece interventi che consentono all’alunno o allo studente di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento.

Sarebbe bene pensare a questi strumenti come una protesi, qualcosa che permetta allo studente con DSA di raggiungere lo stesso risultato con mezzi diversi.

Questo non significa che se metto gli occhiali ad un bambino miope lo guarirò dalla miopia, o che se uso queste strategie il bambino non sbaglierà più e imparerà a leggere e scrivere correttamente. Di sicuro imparerà prima e meglio, conservando le sue caratteristiche legate al disturbo, delle quali è stato fin qui spiegato.

Molti sono I dubbi che un insegnante può avere in merito all’uso di questi strumenti. Vediamo alcune possibili domande.

1. Se faccio usare gli strumenti compensativi a Giovanni, allora dovrò usarli per tutti?

Certo, gli strumenti compensativi non sono di dominio del solo dislessico. Attuare una didattica aggiornata e personalizzata significa utilizzare tali strumenti per tutta la classe. Così i benefici saranno per tutti e il bambino dislessico non si sentirà trattato diversamente (cosa che spesso lo induce a non volere utilizzare gli strumenti compensativi di cui abbisogna).

2. Se faccio usare questi strumenti anche nelle interrogazioni i bambini sono agevolati e non impareranno a fare le cose come gli altri.

Chi l’ha detto che c’è un solo modo di imparare? Utilizzare una mappa o un riassunto per essere interrogati agevola il bambino ma non lo esonera dall’imparare. Utilizzare il computer non gli impedirà di imparare a scrivere e leggere, anzi, lo aiuterà a mitigare la fatica data dal compito.

3. A scuola non ci sono a disposizione ausili informatici…

Ci sono tanti modi rendere più semplice risalire a delle informazioni o non affaticarsi in un compito. Il PC è un ottimo ausilio, ma non è l’unico. Le mappe, l’utilizzo della lavagna per le informazioni di tipo visivo, delle cartine, della tabella pitagorica, delle fotocopie, del registratore, delle tabelle delle regole (per la grammatica, la matematica e così via).

4. Con questi strumenti il bambino non si esercita abbastanza…

Altra bugia: si pensa comunemente che ripetere (reiterare) aiuta l’apprendimento, il famoso “repetita iuvant” dei latini. Questo è valido per un bambino normolettore. Per un bambino dislessico che ha problemi con gli automatismi non è la ripetizione a produrre apprendimento, anzi, quella lo affatica inutilmente. La sua difficoltà è legata alla mancanza di requisiti di “base”, quelle abilità che stanno alla base degli apprendimenti.

E’ inutile sottolineare che gli strumenti compensativi non possono essere fatti usare ad un bambino se l’insegnante non li conosce e non ha fatto sufficiente pratica con essi.

Nello specifico ora vediamo quali sono gli strumenti compensativi e le misure dispensative.

STRUMENTI COMPENSATIVI

MISURE DISPENSATIVE

Dispensare

Inoltre:

Tantissimi gli ausili di tipo informatico in commercio, altri gratuiti scaricabili su internet alcuni dei quali da utilizzare a scuola con la mediazione dell’insegnante, alcuni per l’autonomia nello studio e, quindi, da utilizzare a casa.