Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

L’UNIVERSITA’ DI BOLOGNA A FAVORE DEGLI STUDENTI DISLESSICI

 
Ecco quello che fa da alcuni anni l'Università di Bologna a favore degli studenti dislessici. Nel frattempo anche altri Atenei si sono accodati all'iniziativa, fra cui l'Università dell'Insubria, quella di Cagliari, Modena e Reggio Emilia e la Cattolica di Milano, ...
 
La maggiore sensibilità e l'aumentato interesse verso i disturbi specifici dell'apprendimento, che fortunatamente si sta diffondendo sul territorio nazionale, sta portando ad una prospettiva di screening precoce nei bambini che iniziano il loro percorso scolastico per individuare il prima possibile eventuali disturbi dell'apprendimento.
 
Non è sempre stato così, quindi è possibile che studenti universitari non siano consapevoli che alcune delle difficoltà che incontrano nel percorso di studi possono essere legate alla dislessia.  
 
In più, di fronte a forme di dislessia lievi, si possono mettere in atto naturalmente strategie compensative che si possono rivelare non più efficaci di fronte alle richieste didattiche universitarie.
 
Per questo proponiamo alcuni strumenti per una prima autovalutazione, che non sono strumenti diagnostici ma semplici indicatori per avviare ad un eventuale approfondimento.

Leggi di più

I RAGAZZI DISLESSICI E LE LINGUE STRANIERE

 Adattare l’insegnamento della lingua per la presenza di dislessici in classe non significa limitare i contenuti ma piuttosto utilizzare strategie diverse che, pur mirate al soddisfacimento delle esigenze degli studenti linguisticamente più deboli, potenziano le abilità di tutto il gruppo classe. Per procedere alla identificazione delle strategie più efficaci è necessario tenere presente che molti studenti potenzialmente dislessici non sono diagnosticati ma semplicemente etichettati come distratti, pigri o svogliati e che questo disordine si manifesta in alunni con un grado di intelligenza spesso superiore alla norma in aree diverse da quella linguistica. Va ricordato che le differenze tra una persona dislessica ed una non dislessica si manifestano principalmente nell’apprendimento dell’abilità della lettura e della scrittura e che tali differenze non sono particolarmente visibili; infine l’invisibilità del problema può essere acuita dalle caratteristiche fonologiche dell’italiano. Considerando la situazione nel nostro paese, è molto importante leggere e valutare i diversi suggerimenti dei ricercatori di altri paesi, in particolare di lingua inglese, ed adattare tali idee alle concrete e diverse necessità degli studenti che incontriamo nella realtà delle nostre classi. Ricordiamo che, ad esempio, nei paesi di lingua inglese l’incidenza di dislessici è di quasi il venti per cento della popolazione e le difficoltà che gli studenti anglofoni incontrano già nella lingua madre sono marcate.

Leggi di più