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Un strana vicenda di ieri in un Liceo della mia regione mi porta a parlare di Dislessia, Esami di Stato e lingua inglese.

Ancora una volta mi sono scontrata con la disinformazione di alcuni docenti che pretendevano che io scrivessi, o meglio “prescrivessi”, l’esonero dall’inglese, già INDICATO (CONSIGLIATO) nella mia relazione.

Inoltre questi docenti dicevano che l’esonero non impediva il rilascio di un diploma equipollente. Non è così!

Cosa dice in tal senso la legge 170 e le Linee Guida?

Per la Lingua straniera sono previsti:

1. la dispensa (temporanea o permanente) dalla valutazione dalle prove scritte

2. nei casi più gravi, l’esonero dallo studio della disciplina.

Mentre la dispensa non preclude il conseguimento del titolo di studio e la continuazione del percorso scolastico fino all’università, l’esonero impedisce che venga rilasciato un diploma equipollente.

Per ottenere la dispensa o l’esonero sono necessarie però tre condizioni:

  • la presenza dell’indicazione scritta nella diagnosi,
  • la richiesta scritta della famiglia e/o dello studente, se maggiorenne,
  • la ratifica del Consiglio di Classe.

Se si esonera lo studente dallo studio di una Lingua straniera, si rientra nell’ambito della Legge 104. Quindi lo studente non potrà proseguire gli studi universitari una volta conclusa la secondaria di secondo grado.

Se viceversa si parla di DISPENSA, si intende che lo studente viene dispensato, ma solo dalla VALUTAZIONE delle prove scritte.

Lo studente, quindi, esegue comunque le prove scritte (come “aggancio” all’orale), ma non se ne tiene conto a livello valutativo.

Cosa può fare l’insegnante?
1. CAMBIARE la prova, rendendola comunque equipollente, diminuendo gli esercizi e/o modificando la tipologia degli esercizi,
2. garantire una PROVA ORALE a compenso dello scritto non pienamente sufficiente,
3. agire sul sistema valutativo.
Se la prestazione dello studente sarà ancora insufficiente, allora potrà predisporre la seconda prova (solo x il licei linguistici) e la terza prova (di lingua straniera per tutti gli indirizzi di studio) ORALE, come previsto dlla normativa del maggio 2012 sugli Esami di Stato, alla presenza di tutti i commissari d’esame (e prima della pubblicazione degli scritti).

Vi consiglio di leggere la Guida alla dislessia per genitori dell’ AID alle pagine 70 e 71: http://www.aiditalia.org/upload/guida_genitori.pdf

 

7 commenti su “DISLESSIA, INGLESE ED ESAMI DI STATO SECONDO LA LEGGE 170”

  • Gentile Rossella, seguo con attenzione la normativa sulla dislessia e dintorni. Mi permetto di esprimere un personalissimo parere che spero non venga frainteso. Il diritto allo studio e alla formazione – istruzione dei ragazzi con problemi di DSA è affrontato malissimo nel sistema scolastico italiano. Invece di elementi di flessibilità del sistema (percorsi davvero individualizzati, possibilità di scelta delle materie, ecc., come negli altri paesi civili) si danno complicate e astruse indicazioni che sostanzialmente devono consentire di arrivare al diploma (il famoso valore legale del titolo di studio). Negli istituti tecnici (spesso frequentati da ragazzi con DSA) abbondano e sono professionalmente decisive materie come matematica, elettronica, topografia, costruzioni, informatica, ecc. ecc. che indicazioni arrivano? Privilegiare l’orale sullo scritto, semplificare e ridurre i quesiti e simili. Ma qualcuno ha mai fatto un rilievo topografico orale? Qualcuno ha mai impostato due righe di programma a voce? Spiace dirlo, ma tutto ciò si traduce in un danno per i ragazzi, in un firewall di carta dietro cui la scuola si nasconde parandosi dai ricorsi… Chissà quando le associazioni dei genitori e dei docenti riusciranno a fare la richiesta giusta: flessibilità dei percorsi, eliminazione del valore legale del titolo di studio, certificazione delle competenze e non diplomificio. Tutto ciò, ovviamente, vale per tutti, indipendentemente dai DSA. Grazie per la possibilità del commento e buon lavoro.

    • Buongiorno Daniele, sono perfettamente d’accordo con lei. La prima cosa è il buon senso e il buon senso fa capire chiaramente che ci sono situazioni particolari legate al piano di studi di una Scuola Superiore o di una un’Università. Questi ragazzi possono fare molto, ma è necessario mettersi nei loro panni per essere in grado di aiutarli ad apprendere.

  • E non dimentichiamoci che ci sono ragazzi con DSA educati e maleducati, seri e sciocchi, sinceri e furbi, intelligenti e meno intelligenti, prorpio come tutti gli altri ragazzi, ma c’è che vorrebbe che fossero considerati tutti come educati, seri, sinceri e intelligenti. Anche tra i DSA va fatta una valutazione da caso a caso, e quando il caso è di ragazzi maleducati, sciocchi, furbi e poco intelligenti, non nascondiamo la verità dietro una diagnosi.

  • Mio figlio studente universitario dislessico.Ultimo esame Inglese.Il professore gli ha chiesto come argomento di esame di portargli il riassunto di un libro naturalmente scritto in inglese ed esporglielo! Vorrei sapere se come dislessico avendo grosse difficoltà con la lingua straniera abbia la facoltà di essere esonerato! Premetto che tutti gli esami che ha dato di solito hanno avuto una media di 26/27 In attesa di un Vs.riscontro porgo distinti saluti. Maria Grazia Rossolini.

    • Buongiorno Maria Grazie, per l’Università le cose non sono chiare come per le altre scuole. Per quello che conosco credo che il ragazzo avrebbe dovuto mettersi d’accordo con il professore prima dell’esame, non per essere esoneraro, ma per trovare una modalità di verifica a lui confacente.

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