A proposito di Università, laddove fino all’anno scorso solo poche Università Italiane avevano predisposto delle iniziative a favore degli studenti dislessici, dopo la legge 170 si spera che iniziative come quelle dell’Università di Torino si diffondano in tutta Italia.

Ecco cosa si trova sulla pagina dell’UNITO dedicata alla dislessia:


Il dislessico è una persona che impara in maniera diversa, una persona che ha un’organizzazione mentale particolare che espone a difficoltà, ma che può talvolta produrre qualità speciali di immaginazione e creatività. Per le proprie caratteristiche, lo studente dislessico ha bisogni di apprendimento speciali, che l’Università di Torino si impegna a soddisfare, in sintonia con le recenti disposizioni di legge, in specifico la legge 8 ottobre 2010, n. 170, adottando modalità di apprendimento e di valutazione il più possibile flessibili, in grado di garantire il pieno apprendimento in termini di conoscenze e competenze.

A tal fine l’Università di Torino mette a disposizione uno sportello dedicato. Lo sportello offre agli studenti dislessici:

Se sei un futuro studente e intendi iscriverti ad un corso a numero programmato (che prevede il test di ingresso) puoi richiedere, al momento della presentazione della domanda di partecipazione on line, di disporre di tempi aggiuntivi. Dovrai poi, obbligatoriamente, completare tale richiesta presentando copia della diagnosi di dislessia presso lo Sportello Dislessia (Via Po 31 – III piano) dal lunedì al venerdì 9.30 alle ore 12.30 e, inderogabilmente, secondo la scadenza indicata nei singoli bandi di interesse visionabili dal sito.

8 risposte

  1. Oggi mio figlio ha fatto il terzo ed ultimo test di ammissione all’Università di Trieste, ha un certificato di dilsessia che lo accompagna, aggiornato annualmente, dalla seconda elementare e che ha rigorosamente consegnato prima di immatricolarsi e di procerere con la registrazione ai test.
    Risultato: nei primi due test, medicina ed una sanitaria, lo hanno “isolato dai suoi compagni” per non avere troppa confusione e sistemato in una sedia senza possibilità di appoggiare i fogli da nessuna parte. La cartellina appoggiata alle ginocchia e nulla più…un valido aiuto per uno che per leggere deve utilizzare per lo meno un righello per non perdere il segno! e quindi il significato della domanda…….abbiamo richiesto un tavolino che all’ltimo test di biologia gli e stato fornito anche perchè gli strudenti erano deisamente meno numerosi….però bisogava rispondere a 5 domande dopo aver letto una facciata e mezza scritta a caratteri microscopici il tutto in 10 minuti per lui…..grazie a Dio e al Ministro Gelmini……..13, esattamente il 30% in più, a pensarci mi viene da ridere, meno malche ch esiste la legge 170 altrimenti chissa!!!
    una mamma

    1. Cara Laura, anche io sono alle prese con il Test di Ammissione del mio primogenito. A volte ho l’impressione che trattino questi ragazzi come “deficienti”, scusa se lo dico così apertamente. Anche per le tanto decantate prove Invalsi, un ragazzino di 3 media mi ha raccontato di aver fatto degli esami brillanti e poi, alle prove Invalsi, essere stato isolato in un’altra stanza, per aiutarlo a concentrarsi…
      Risultato: i suoi amici si sono dati da fare ad “aiutarsi” e lui si è sentito solo di fronte a delle prove assolutamente inutili!!!
      Dov’è andato a finire il semplice buon senso, mi chiedo?

  2. Mio figlio non ha superato i test per l’ammissione professioni sanitarie perchè dalle 0re 07 sono entrati alle 10 per il controllo il plico con i test è arrivato alle 12 pensate l’ansia ha rinunciato perchè dietro di lui si è seduto un signore della commissione e come girava la testa gridava che fai?l mentre gli altri raccomandati copiavano bravi foggia

  3. Buonasera, sono il padre di Francesco un ragazzo con intelligenza al di sopra della media, lui arriva sempre prima nella comprensione delle cose.. doveva essere secondo i professori delle medie un andicappato a vita.. non sapevamo che fare o dire. Abbiamo portato ns. figlio dappertutto Dottori , professori ed infine l’università di Padova… diagnosi: Dislessia , và detto che abbiamo avuto un grande aiuto sia dalluniversità che da Professori che amano i loro lavoro, in principio Francesco faceva una fatica bestiale a leggere sbagliando le parole e problemi con la matematica… dopo un quarto d’ora che leggeva si stancava… ora Francesco ha conseguito il diploma di maturità in chimica e biologia… per lui le scienze sono una passione come il sapere.. Ma.. poi ha provato con l’università e nel test d’ingresso è arrivato 25° su 500 .. Poi si è accorto presto che i metodi e tempi non facevano per lui e dopo il primo anno ha lasciato con dispiacere dei prof. delle superiori. Questo ben 9 anni fà! vorrei ancora spingerlo a provare l’università se fosse possibile anche perchè il lavoro per i giovani è una chimera..nonostante abbia lavorato più o meno in questo tempo.

    1. Buongiorno, certo che è un peccato, visti i risultati di Francesco, ma con quanta fatica? Però bisogna dire che la situazione dell’Università adesso è cambiata (o almeno dovrebbe) dopo la legge 170/2010, quindi i ragazzi hanno qualche aiuto in più… con queste premesse si potrebbe tentare 🙂
      Auguri!

      1. grazie! La cosa che posso dire è di non mollare mai con i propri figli cercare sempre un aiuto a chi può darlo e sopratutto non lasciarsi ingannare da certi prof. che dicono ” suo figlio non riuscirà nemmeno ad uscire da solo da casa”… ora mio figlio viaggia dappertutto estero compreso.

  4. Buongiorno, vorrei sottoporre alla vostra attenzione un fatto che ha destato nei miei riguardi tanto interesse quanti interrogativi.
    Sono uno studente con D.S.A. in procinto di discutere la tesi di Laurea di primo livello. Ho sostenuto TUTTI gli esami previsti nel mio piano di studi con l’ausilio delle (per me indispensabili) mappe concettuali, come la legge 170/2010 prevede nell’Art. 5
    Tuttavia gli ausili come le suddette mappe, la tavola periodica degli elementi, la calcolatrice scientifica, i dizionari ed i formulari che vengono concessi per l’espletamento degli esami universitari (ma anche nei gradi d’istruzione inferiori), sono non solo NEGATI ma anche ritenuti “non ammissibili” quando si tratta di test d’accesso a numero programmato nelle Università (nota ministeriale 13672 del 6/8/2015 e linee guida allegate, trovate info qui: http://cnudd.di.unipi.it/…/NOTA%20CNUDD%20TEST%20CORSI%20AD… )
    Oltretutto per me la modalità scritta è di per sé penalizzante, tanto che la mia diagnosi prevede la conversione in interrogazione orale di tutte le prove di verifica a me sottoposte.
    E’ così che, dopo aver concluso il mio percorso triennale con due mesi in anticipo, senza mai aver avuto un esame “indietro”, mi ritrovo estromesso dal mio corso di Laurea Magistrale in quanto ritenuto “non idoneo”.
    Sembra che gli strumenti compensativi siano “un diritto” oppure “un’agevolazione” o “la concessione di un favore” a seconda di come gira il vento.
    Spero che, se non altro, qualcuno possa perlomeno venire a conoscenza del problema.
    Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti e vi ringrazio per aver letto il mio messaggio

    1. Ciao Gabriele, hai perfettamente ragione. Pubblico il tuo articolo e lo segnalo su fb perchè so che l’Associazione Italiana Dislessia vuole fare un’interrogazione parlamentare su questo argomento! Grazie per il tuo intervento!

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