Do you play English? Siamo all’inizio dell’anno scolastico ed eccoci ad avere a che fare con libri scolastici e compiti. Ma come sapete io preferisco di gran lunga che i bambini apprendano attraverso il gioco.

E’ per questo che oggi  vi presento un gioco di qui avevo già parlato qui, con la differenza che stavolta l’ho avuto fra le mani e ci ho giocato, fra adulti.

Infatti questo gioco, che si preannuncia indicato a partire dagli 8 anni di età (perchè bisogna avere appreso almeno le regole base della lingua inglese), è strutturato in modo da dare la possibilità di giocarci senza limiti di età. L’unico limite? Ci vuole molta attenzione e concentrazione, soprattutto per chi della lingua inglese sa ancora poco. Come tutti i giochi da tavolo ha delle regole e si  basa sulla composizione di frasi di complessità crescente a seconda della propria personale conoscenza della lingua inglese. Le frasi si intersecano come nel gioco dello Scarabeo, creando, così, sempre nuove connessioni e spunti.

Il gioco dà la possibilità di mettersi alla prova e di rivelare anche lati divertenti della lingua, dovendo comporre liberamente le parole in frasi. Insomma, sicuramente un modo creativo per imparare!

Secondo quanto scritto dagli stessi autori del gioco, “l’esperienza ha dimostrato che il giocatore, dovendo prima o poi usare quella parola per comporre una frase, riesce a memorizzarne il significato molto più facilmente, proprio perché la utilizza nel contesto di una frase da lui stesso dapprima pensata e poi composta sul tavolo di gioco”.

In riferimento ai dislessici, reputo che possa essere particolarmente stimolante giocare a Do you play English? E’ risaputa la loro difficoltà nelle lingue straniere ed, in particolare, per quella inglese. Avere a che fare con un puzzle in cui ogni voce grammaticale ha un colore diverso può facilitare la distinzione delle varie parti della frase, dando la possibilità di comporre e ricomporla senza paura di sbagliare.

E se vi volete cimentare, qui potete provare a giocare online sul sito di Creativamente.

Potete leggere queso articolo anche sulla newsletter di settembre di Creativamente.

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