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GIANNI RODARI: I BAMBINI E LA LETTURA

Rodari quest'anno avrebbe fatto 90 anni. Per ricordare l'opera e il pensiero di questo uomo "bambino" ho deciso di dedicargli alcuni articoli. Questo è il primo.
 
 
 
...Le condizioni di una lettura disinteressata e veramente educativa sono molte e complesse, e assai raramente si realizzano nella scuola. Personalmente non sarei capace di esporle in modo ordinato e convincente. Posso accennare ad alcune che mi sembrano particolarmente importanti.
La prima è questa: che la lettura sia, in qualche misura, fine a se stessa, come il gioco.
Quando il maestro, durante gli ultimi dieci minuti di lezione, prima che suoni il campanello, premia l’attenzione o il buon lavoro della scolaresca leggendo qualche pagina di Pinocchio o di Robinson Crusoe, egli considera quei momenti probabilmente come una semplice distensione.
Al contrario, invece, è assai difficile che in quella mattinata egli abbia fatto qualcosa di più utile.

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IL NOTEBOOK A SCUOLA

 
 
In provincia di Como una Scuola secondaria di primo grado ha una classe intera dotata di notebook. Peccato che i più non si accorgano dell'importanza di tale esperienza, non solo per i ragazzi dislessici!!! Non è una questione di moda, ma un'esigenza di rinnovare la didattica. Certo, per fare questo non basta avere il PC a scuola, ma dall'articolo sembrerebbe che stiano lavorando nel senso giusto.
Quaderni, astucci multiaccessoriati e penne vengono parzialmente abbandonati.  In una delle seconde classi della scuola media Marie Curie tutti gli alunni si cimentano con questa nuova modalità di raccolta appunti e preparazione di documenti, un po’ come avviene anche a casa dove l’impiego del computer velocizza lo svolgimento di compiti e ricerche di approfondimento.

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VEDERE IL BAMBINO DISLESSICO A 360°: PUNTI DI FORZA OLTRE QUELLI DI DEBOLEZZA

In questo articolo di Federica Mazzoli si parla in modo chiaro e diretto della "specificità" di ogni dislessico, e di come sia importante basarsi non solo sui deficit del bambino, ma anche sulle sue potenzialità.
Partiamo da una definizione: La Dislessia è un Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA). Con questo termine ci si riferisce ai soli disturbi delle abilità scolastiche ed in particolare a: DISLESSIA, DISORTOGRAFIA, DISGRAFIA E DISCALCULIA.
La principale caratteristica di questa categoria è la "specificità"; ovvero il disturbo interessa uno specifico dominio di abilità (lettura, scrittura, calcolo) lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Ciò significa che per avere una diagnosi di dislessia, il bambino NON deve presentare: deficit di intelligenza, problemi ambientali o psicologici, deficit sensoriali o neurologici. (Associazione Italiana Dislessia-AID).
In Italia i due parametri di riferimento per la diagnosi di dislessia sono la velocità di lettura (sillabe al secondo) e l'accuratezza (numero di errori commessi). Ma, essendo l'italiano una lingua "trasparente" (una serie di lettere corrisponde quasi univocamente a determinati suoni), l'elemento cruciale è determinato dalle sillabe al secondo (Tressoldi, 1998; Stella, 2000; Stella, di Blasi, Giorgetti e Savelli, 2003).
È importante iniziare a capire che definire un bambino "dislessico" in realtà ha poco significato; nella pratica quotidiana, come clinici, insegnanti e mamme, non importa sapere se il piccolo rientra all'interno dei canoni convenzionale indicati dai manuali statistici diagnostici.

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ALCUNI SEGNI DELLA DISLESSIA IN ETA’ ADULTA

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Ecco alcuni segni che possono caratterizzare la dislessia in età adulta secondo quanto riportato dall'allegato dell'Università di Bologna riguardo al progetto a favore degli studenti dislessici:
Lettura:
- può essere lenta e richiedere un grande sforzo.
- Ci possono essere difficoltà visive e affaticamento fisico, in particolare quando si leggono pagine in bianco e nero o sullo schermo del computer
- può essere inaccurata,
- può contenere errori di decifrazione e comportare omissioni di parole o di intere righe la lettura ad alta voce in pubblico
- può essere fonte di forte imbarazzo per la persona un testo
- può necessitare di essere riletto più volte prima che il significato diventi chiaro

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