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Le ricerche internazionali che sono riportate su internet, tradotte dalla lingua inglese, vanno sempre verificate. Ed è quello che ho fatto oggi in merito ad una ricerca che è apparsa in questi giorni su diversi siti italiani. Le cose stanno un pò diversamente da come è stata prospettata la notizia. Intanto io vi propongo la MIA traduzione e, quindi, la MIA notizia. La traduzione non sarà delle migliori, ma spero che il senso della notizia arrivi a voi. Una notizia che conferma che il problema siamo NOI ADULTI, sempre! Noi adulti che purtroppo abbiamo perso il contatto con il nostro IO BAMBINO!

Lo studio riguarda i bambini e i loro coetanei disabili.

Maggiore esposizione dei bambini alle persone con disabilità potrebbe contribuire a ridurre le discriminazioni e prevenire la conseguente bassa autostima e depressione che può derivare nelle persone disabili. Non solo: i bambini che hanno avuto un maggior contatto diretto con le persone disabili hanno meno ansia e atteggiamenti migliori nei confronti dei disabili.

L’autrice dello studio, la dottoressa Megan MacMillan dell’Università di Exeter Medical School in Inghilterra, ha detto “Abbiamo previsto che se i bambini riescono ad entrare in contatto con le persone a mobilità ridotta si creano relazioni migliori.”

Lo studio ha coinvolto 1520 bambini di età compresa fra i 7 e i 16 anni. I bambini sono stati osservati nei loro atteggiamenti riguardo le persone disabili. Anche le domande riguardavano il contatto con coloro che vivono con la disabilità così come i loro sentimenti di ansia o di empatia verso di essi.

Inoltre lo studio ha rilevato che anche i contatti indiretti possono contribuire ad alleviare l’ansia dei bambini sulle persone disabili e renderli più empatici nei loro confronti. Ad esempio, la ricerca ha dimostrato che solo osservando altre persone interagire con persone disabili o anche conoscere amicizie di altri con persone disabili, migliora gli atteggiamenti dei bambini.

Ma cosa è importante? “Migliorare gli atteggiamenti nei confronti dei coetanei disabili può avere effetti di lunga durata su di essi e può aiutare i bambini con disabilità ad avere successo.”, ha detto la dottoressa MacMillan.

Un commento su “BAMBINI E DISABILI: RAPPORTI SENZA PAURA”

  • Un’esperienza di qualche anno fa: il mio bimbo ha passato 3 settimane in campi estivi aperti a tutti normodotati e disabili, buona esperienza, si crea una catena di reciprocità dove chi più può più da ed è contento, chi meno può fisicamente da tanta amicizia e la disabilità non viene più vissuta con timore tutt’ora e mantiene ancora degli amici.

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