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L’INTELLIGENZA È UN’OPINIONE

 

Uno dei “falsi miti” che cerco di portare alla luce nel mio libro, è quello che si tende a credere che l’intelligenza dei giovani sia in calo. Grave se a pensarlo, senza modo di approfondire gli studi, è la stessa classe docente.

“È accaduto che per gran parte del ventesimo secolo le persone sembrassero diventare più intelligenti di generazione in generazione, perché davano risultati migliori nei test per il QI (effetto Flynn). Gli scienziati hanno ipotizzato che questo aumento dei punteggi potesse essere dovuto a diversi fattori, come migliori condizioni di vita, più educazione, migliore nutrizione e così via, che aiutassero le persone a sviluppare meglio le loro capacità di pensiero. Tuttavia questo non è indicativo di minore intelligenza da parte della generazione precedente, non in senso assoluto rispetto a un’altra. Solo che le persone sono migliorate nel fare quei tipi di ragionamenti che sono misurati dai test per il QI.
Altre abilità, invece, sono rimaste costanti nel tempo, come nelle arti creative e a livello neuroscientifico.
È importante, a tal proposito, tenere a mente che l’effetto Flynn si verifica principalmente tra persone con abilità nella media e non tra le persone che hanno doti particolari.
Dal 2018, però, successivamente ad uno studio norvegese, si è parlato di Effetto Flynn al contrario, per sostenere la tesi che la tecnologia abbia fatto perdere punti alla nostra intelligenza. Lo studio non parla assolutamente di smartphone, app e internet, anche perché secondo questi dati il declino è cominciato successivamente al 1975. Infatti i ricercatori Bratsberg e Rogeberg (2018) hanno analizzato i risultati dei test di QI di giovani uomini che facevano il servizio militare in Norvegia tra il 1970 e il 2009, per un totale di 736.000 soggetti.
La risposta definitiva a quello che sta accadendo ancora non c’è, ma sicuramente va cercata nel cambiamento delle condizioni ambientali in senso più ampio e non in quello che noi intendiamo come “uso della tecnologia”, così come negli strumenti per testare le persone.”

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