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Arriva un momento nella vita in cui ognuno di noi deve decidere autonomamente cosa rappresenta per lui o per lei l’insuccesso – seppure il mondo sia fin troppo disposto a fornirci tutta una serie di criteri per farlo. Credo dunque sia corretto dire che, in base alle convinzioni tradizionali, solo sette anni dopo la mia laurea avevo fallito su scala straordinaria. Il mio matrimonio eccezionalmente breve era imploso, ed ero una madre single, senza lavoro e alla massima soglia di povertà possibile per un abitante della moderna Gran Bretagna, eccezion fatta per i senzatetto. Tutte le paure che i miei genitori avevano nutrito per il mio futuro, e che io stessa avevo provato, erano divenute realtà; e secondo ogni metro convenzionalmente adottato, ero il fallimento più grande che potessi immaginare. Ora, non sto certo qui a raccontarvi che il fallimento è divertente. Fu un periodo buio della mia vita, e non avevo idea che ad esso sarebbe seguito quello a cui ora la stampa fa riferimento come un proposito da fiaba. Non avevo idea di quanto il buio sarebbe durato; e per molto tempo qualsiasi barlume di luce fu più una speranza che una realtà.E allora perché sto qui a parlarvi dei vantaggi dell’insuccesso? Semplicemente perché fallire ha significato rinunciare a tutto ciò che era superfluo.
Smisi di fingere di essere qualcosa che non ero, e presi a raccogliere tutte le mie energie per portare a termine l’unico lavoro che realmente mi interessasse. Forse se avessi avuto successo in qualche altra cosa, non avrei mai trovato la determinazione per insistere in quell’unico ambito al quale sentivo di appartenere davvero. Mi sentii libera, perché i miei timori peggiori si erano già realizzati, ed ero ancora viva; avevo ancora una figlia che adoravo, una vecchia macchina da scrivere ed una grande idea. Ed il fondo che toccavo poteva essere una base solida sulla quale ricostruire la mia vita.Forse voi non sperimenterete mai il fallimento che io ho vissuto, ma un certo numero di insuccessi nella vita è inevitabile. È impossibile vivere senza aver fallito in qualcosa, a meno che non si viva così cautamente da non vivere per nulla – nel qual caso, il fallimento è implicito. L’insuccesso mi fece provare una certezza interiore che non avevo mai avuto quando superavo gli esami. L’insuccesso mi insegnò qualcosa di me che non avrei imparato in alcun altro modo: scoprii che avevo una volontà di ferro, e più disciplina di quanta avessi mai creduto possibile. Mi accorsi anche di avere amici che valevano più di qualsiasi gemma preziosa.

Parte del discorso tenuto da Joanne Kathleen Rowling, la madre di Harry Potter, in occasione dell’incontro annuale degli alunni dell’Università di Harvard.

3 commenti su “I VANTAGGI DELL’INSUCCESSO SECONDO ROWLING”

  • Sì può dare un giudizio positivo sugli insuccessi quando sono passati. Ma spesso gli insuccessi, almeno quelli importanti, continuano e allora la situazione si complica.
    Ciao

    • E’ vero che gli insuccessi sono vantaggiosi alla lunga, ma questo significa cambiare modo di vedere la vita… e di viverla!

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