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La pedagogia Waldorf fu elaborata nel 1919 dal filosofo e scienziato austriaco Rudolf Steiner per i figli degli operai della fabbrica di sigarette Waldorf . Da una piccola realtà a quasi 900 scuole sparse per il mondo.
Ma cosa ha di particolare la scuola Steiner-Waldorf?
Ho raggruppato in 6 punti quello che viene riportato in rete:
 1. Riconosce, coltiva e porta a manifestazione le potenzialità di ciascun bambino, rispettando i tempi della sua evoluzione fisica e interiore. Il bambino è un essere in divenire e importanti trasformazioni sono in relazione a diverse fasi di sviluppo. Queste sono legate ad un ritmo di settenni. L’approfondita conoscenza dei processi di sviluppo permette all’educatore di coglierli e accompagnarli con interventi pedagogici adeguati.
2. Grande importanza hanno le conoscenze su come, parallelamente a importanti mutamenti fisici, si evolvono gradualmente le facoltà dell’animo umano: volere, sentire e pensare.
Per un sano sviluppo del bambino è necessario cercare un equilibrio dinamico tra due correnti: da un lato devono essere educate le capacita di accogliere e comprendere il mondo esterno attraverso affinamento dei sensi e, successivamente, la conquista di un rigoroso pensiero riflessivo. Dall’altro bisogna curare nel bambino tutto ciò che  lo rende attivo: il movimento fisico, la fantasia, l’espressività, la creatività, l’iniziativa.
3. Ci si rivolge al bambino dedicando pari attenzione sia alla maturazione individuale sia a quella sociale. Gli allievi sono stimolati ad esprimere le loro abilità traendone soddisfazione personale e ad interessarsi anche a quelle dei compagni, rendendo viva l’esperienza di armonia del gruppo in classe. Questo avviene, per esempio, attraverso l’esperienza del ritmo, con l’alternarsi giornaliero di attività pratiche, creative e che stimolano l’ingegno e attraverso le celebrazioni legate alle festività dell’anno.
4. Viene riconosciuta pari dignità alle materie intellettuali, artistiche e manuali, con la consapevolezza che dita abili producono agilità di pensiero. Alle discipline tradizionali si aggiungono due lingue straniere fin dalla prima classe, arti visive e musicali, lavori manuali, disegno di forme, giardinaggio, euritmia e ginnastica Bothmer. 
5. La competitività non è sollecitata attraverso voti o giudizi schematici, ma si osservano e si descrivono talenti e debolezze degli allievi attraverso un linguaggio poetico che stimola al superamento delle difficoltà o evidenzia le positività. Da tutto questo il bambino impara a stare e a fare insieme con gli altri, con la forza che nasce dall’aver sviluppato ed esercitato una concreta sensibilità al sociale.
6. Per sua natura il bambino nutre sentimenti di stupore, di venerazione e di profondo rispetto, che permettono l’accesso a ciò che l’uomo può percepire come divino. Nelle Scuole Waldorf la religiosità, innata in ogni bambino, viene rispettata e coltivata attraverso una particolare cura di quei sentimenti di stupore, venerazione e rispetto. Così il bambino impara a sentirsi parte dell’universo.
Fonte Fondazione Le madri

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