Un argomento che in Italia è ancora trascurato, visto il gender gap sul lavoro, è quello fra donne lavoratrici e dislessia. In Italia la normativa che prevede la tutela delle lavoratrici e lavoratori dislessici è la legge 25/2022, ancora agli albori per quanto riguarda la sua attuazione. S e pensiamo che le donne hanno bisogno…
Le tracce e le scoperte dei navigatori del mondo, di un'artista dislessica, riflette le capacità di una persona la cui cognizione è specializzata nell'esplorazione. Immagine: Kristjana S Williams
Stanno emergendo interessanti approfondimenti dalla ricerca sulla dislessia e da una nuova teoria dell'evoluzione cognitiva umana chiamata "cognizione complementare". Questa teoria pubblicata di recente propone che gli esseri…
Mark Roger Wilkinson nacque in una famiglia di falegnami il 25 ottobre 1950 a Windsor (Gran Bretagna) e crebbe in una casa popolare. Anche se in seguito divenne membro del Mensa (il Mensa è un'associazione internazionale senza scopo di lucro di cui possono essere membri le persone che abbiano raggiunto o superato il 98º percentile del Quoziente d'Intelligenza),…
Dopo mesi di assenza dal blog, oggi è con piacere che ospito la testimonianza di una collega logopedista che ha è riuscita a portare nel suo lavoro lo yoga, creando così un nuovo metodo che lei chiama "logoyoga". Grazie Emanuela Lo Savio!
La mia storia di logopedista inizia come quella di tutte le professioni. Inizia e…
Ritengo che si parli sempre troppo poco delle problematiche relative all'adolescenza, in un momento di cambio culturale e di nuovi stili di vita. Se la relazione fra adolescente e genitore sembra essere oggi meno conflittuale questo non significa che ci sono meno problemi da parte degli adulti a comprendere il loro mondo e a dare loro delle risposte sul futuro.
Me ne rendo conto adesso che il mio primo figlio ha dovuto affrontare la realtà del lavoro e, anche se non più adolescente, la mia impressione è che la sua sia stata un'adolescenza prolungata, sebbene già "autonomo" da un pezzo. Il lavoro se l'è "costruito" da sè, visto che ha iniziato un'attività commerciale, ma grazie al supporto economico di un "mecenate". Senza di lui Lorenzo non avrebbe potuto cominciare la sua esperienza lavorativa!
Per il mio secondogenito, invece, siamo al momento della scelta dell'università, dato che quest'anno ultimerà la Scuola Superiore. E anche qui, profonda incertezza e insoddisfazione, visto l'alto tasso di disoccupati in Italia e le scarse possibilità che offre la piccola città del su dove viviamo.
Mi sono chiesta: come deve comportarsi un genitore per incoraggiare un figlio a "riconoscere" i propri talenti e a realizzare i propri sogni? Ho trovato molto interessante questa intervista al noto psichiatra Gustavo Pietropolli Charmet. Ecco cosa risponde in merito alla domanda del giornalista: