Parliamo di terapia logopedica. Nonostante in Italia ci sono tanti studi in merito, è da poco che si stanno accumulando dati relativi all’efficacia dei trattamenti abilitativi dando indicazioni nella pratica clinica.


Secondo quanto riportato dall’AID Si ritiene che i criteri per stabilire un miglioramento siano:
a) autonomia raggiunta nella lettura.
b) autovalutazione positiva della propria abilità di lettura.
c) giudizio di miglioramento da parte dell’insegnante.

Naturalmente questi criteri sono soggettivi. I criteri oggettivi, cioè validati da studi scientifici (e che condivido pienamente) sono che:


1) i trattamenti più efficaci sono quelli che utilizzano procedure informatizzate per automatizzare il processo di riconoscimento lessicale e sublessicale;
2) il trattamento abilitativo raggiunge risultati migliori nella correttezza rispetto alla velocità, riducendo il numero di errori di almeno il 50%. Nella velocità di lettura (sillabe lette al secondo) si riscontra, in quattro mesi, un miglioramento pari a quello atteso per evoluzione naturale in un anno;
3) il trattamento abilitativo permette un miglioramento sia con sedute ambulatoriali sia con attività domiciliari supervisionate da un professionista.

Rimane un discorso ancora in fase di ulteriori studi e conferme quello della terapia logopedica che afffronterò ancora in seguito.

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