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Mark Roger Wilkinson nacque in una famiglia di falegnami il 25 ottobre 1950 a Windsor (Gran Bretagna) e crebbe in una casa popolare. Anche se in seguito divenne membro del Mensa (il Mensa è un’associazione internazionale senza scopo di lucro di cui possono essere membri le persone che abbiano raggiunto o superato il 98º percentile del Quoziente d’Intelligenza), a 14 anni lasciò la scuola senza essere in grado di leggere o scrivere.

Il maestro dei mestieri (un po’ come i nostri professori di Applicazioni Tecniche), che aveva intuito la bravura e la manualità di Mark, persuase i suoi professori a lasciarlo lavorare da solo nella parte posteriore della classe, facendogli fare vetrate e intagliare oggetti in legno, mentre i compagni seguivano le lezioni.

Una dislessia severa, quella di Mark, che però, incoraggiato a cantare da un insegnante di musica, all’età di 13 anni gli si offrì l’opportunità di un posto alla London School of Music. Ma la sua famiglia ritenne che non sarebbe stato in grado di farcela e così rifiutò.

Mark riferì che un insegnante gli aveva detto di andare a stare in un bidone dei rifiuti perché “è quello a cui appartieni”.
Wilkinson iniziò anche a trascorrere le sue serate e i fine settimana contribuendo a fare mobili con il padre, che faceva scenografie per produzioni televisive. Continuò ad aiutarlo dopo aver lasciato la scuola e alla fine si trasferì con i suoi genitori a Somerset.

Mark stesso raccontò: “Quando ho lasciato la scuola incapace di fare lo spelling e senza qualifiche, ero un artigiano competente, avevo imparato tutto quello che dovevo sapere da mio padre e mio nonno che erano falegnami” e “A sedici anni ho potuto fare tavoli, sedie, finestre e porte – non molti giovani potrebbero farlo, sapevo di avere talento e potevo guadagnarmi da vivere”.

Lì comprò un monastero abbandonato con nove camere da letto, che ristrutturò con l’aiuto degli amici e ai quali, poi, affittò loro le stanze. Nel giardino del monastero avviò un laboratorio nel quale iniziò a produrre porte e finestre in legno per i costruttori locali.

Ma la sua fortuna fu una commissione che gli venne dalla ricca signora Wright, che nel 1977 volle essere realizzata una cucina country in legno di pino. In poco tempo fu inondato di ordini! Un critico lo descrisse come “il Mozart delle cucine in legno”.

Bisogna dire che quello era il periodo in cui furoreggiavano le asettiche cucine “moderne” in laminato! 
Nel 1978, con due soci, creò Smallbone, che divenne uno dei produttori di mobili di maggior successo del paese. Nel 1982 fu acquistato, ma riemerse immediatamente come Mark Wilkinson Furniture, che gestì con sua moglie Cynthia per più di 20 anni. Nel 2004 il suo patrimonio era di 20 milioni di sterline.
Wilkinson e sua moglie Cynthia hanno fondato la Rowdeford Charity Trust, che raccoglie fondi per per aiutare i bambini con bisogni speciali.

Nel 2010 Wilkinson ha ricevuto la medaglia dell’Ordine della Lega della Misericordia per il suo sostegno all’insegnamento caritatevole Dyslexia Action e nello stesso anno è stato nominato cavaliere dell’Impero Britannico. 

Sopra il fornello della sua cucina Mark Wilkinson aveva appuntato due detti attribuiti a Mark Twain. Uno diceva: “Non lasciare mai che la scuola interferisca con la tua istruzione”; l’altro: “Chiunque pensi solo a un modo per scrivere una parola, ovviamente manca di immaginazione”.

 

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