In Italia, alcune decine di anni fa (forse una trentina), è stato introdotto il metodo globale come alternativa al metodo fono-sillabico per l’insegnamento della lettura. Il metodo globale non si basa sulla decodifica del grafema e sul collegamento tra grafema e fonema, ma sul riconoscimento visivo globale delle parole intere.

Si presentano, quindi, direttamente parole e frasi (da cui estrapolare le parole) in stampato maiuscolo. Usare questo metodo dà la sensazione di andare molto veloce e soprattutto ciò accade per i bambini che hanno una buona memoria e un buon riconoscimento visivo.

Eppure… eppure in Francia, dove questo metodo ha avuto le sue origini, da circa venti anni è stato bandito perché, dati alla mano, non favoriva l’apprendimento della letto-scrittura.

Nel frattempo le ricerche in tal senso, oggi sotto lo sguardo della Neuroeducazione, hanno constatato l’inefficacia di tale metodo, a vantaggio del metodo fono-sillabico.

La comunità scientifica indica che il metodo di insegnamento più efficace per la lettura è quello fono-sillabico, che si basa sulla decodifica del grafema e la sua associazione con il rispettivo fonema. I dati delle ricerche che sostengono questa metodologia non hanno lasciato dubbi: è il più efficace.

Perché? Soprattutto nel caso della lingua italiana, essa è “trasparente”, cioè ha ha il vantaggio di avere una corrispondenza tra grafema e fonema, al contrario di quello che avviene per l’inglese o il francese.

Va anche segnalato che questo metodo è riconosciuto dalle linee guida del MIUR come non adatto agli studenti con DSA perché ritarda l’apprendimento della lettura (linee guida ministeriali del 2011 allegate alla legge 170/2010).

Come riportato proprio dalle Linee Guida:

“…Scendendo nello specifico del metodo di insegnamento-apprendimento della letto-scrittura, è importante sottolineare che la letteratura scientifica più accreditata sconsiglia il metodo globale, essendo dimostrato che ritarda l’acquisizione di una adeguata fluenza e correttezza di lettura…”

Quindi, il problema che viene sollevato per il bambino che ha difficoltà di apprendimento gioca a favore di tutti i bambini della classe!

“…Per imparare la corrispondenza biunivoca tra segno e suono di un sistema alfabetico, più che un impegno cognitivo, sono richieste abilità quali la scomposizione e ricomposizione delle parole in suoni e il riconoscimento dei segni ad essi associati. Quindi, per imparare la lettura è importante avere buone capacità di riconoscimento visivo e di analisi di struttura della parola. I bambini con DSA (o comunque con un disturbo di linguaggio) hanno in genere buone capacità intellettive, ma hanno limitate capacità di riconoscimento visivo o limitate capacità di analisi fonologica delle parole. A causa di tali limitazioni specifiche hanno notevoli difficoltà nell’acquisizione delle corrispondenze tra segni ortografici e suoni, o non riescono a ricostruire la parola partendo dai singoli suoni che la compongono.”

Svelato l’arcano, che poi dovrebbe essere piuttosto evidente per chi è del mestiere!

 

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