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“Il dono di Antonello” di Diego Cugia.
Riportato nel libro di Rossella Grenci “Le aquile sono nate per volare. Il genio creativo nei bambini dislessici”

“Antonello ha 11 anni e sa di essere diverso dagli altri bambini. Ci mette il doppio del tempo a fare i compiti; leggere è una maratona; un’addizione è un geroglifico da decifrare. Così si perde, lo sconforto l’assale e lo fa sentire stupido. Ma Antonello non è stupido: anzi. Dovreste spiarlo mentre gioca da solo: usa le mani come burattini e improvvisa un teatro. Ha una fantasia sperticata. E poi parla un italiano da scrittore, usa parole ricercate. Ogni tanto spara una battuta alla Festa Campanile, come quella volta – aveva cinque anni – che una signora gli chiese: <Antonello, che fai?>. E lui: <Bè, mi rompo i coglioncini>.
Antonello è diverso dagli altri bambini. Antonello è dislessico. Sapete che cos’è la dislessia? Un disturbo che complica leggere e scrivere, far di conto e imparare informazioni in sequenza (come le tabelline). Non che i dislessici siano meno intelligenti; , ma compensa pompando l’altro, quello dell’immaginazione visiva e di altre percezioni. La mia mente prende l’autostrada; quella di Antonello fa il fuoripista, il motocross, i salti. Nel mio cervello l’idea entra vestita di lettere e cammina diritta: nel cervello di Antonello, l’idea è un animale fantastico che si infila curioso in un dedalo di strade; è cangiante, diventa una cometa, danza con altre stelle. Noi vediamo un puntino luminoso, la sua mente gli mostra il cielo.
Nessuno meglio dei dislessici comprende le cose nel loro insieme. Avete presente i sistemi finanziari o scientifici? Loro vanno a intuito e ci azzeccano; noi studiamo e ci perdiamo. Insomma, i dislessici si smarriscono nelle cose semplici, magari s’incasinano col resto dal fornaio, ma ci danno una pista nei ragionamenti complessi. Sono più curiosi della media e hanno un’immaginazione viva. Sentono doppio, da geni. E potrebbero dettare cinque lettere contemporaneamente, come Napoleone, mentre ruminava su come invadere la Russia.
Einstein, Darwin, Edison, Leonardo da Vinci, Michelangelo, Raffaello, Van Gogh, Picasso, Beethoven, Mozart, Flaubert, Agatha Christie, Mark Twain, Lewis Carrol, Walt Disney, Giulio Verne, Napoleone, Giulio Cesare, Roosvelt, Kennedy, George Washington, Churcill. Tutti dislessici. La maggioranza degli scienziati del Massachusetts Institute of Technology è dislessica. I migliori chirurghi sono dislessici. In America gira questa battuta:”Devi farti operare? Accertati che il tuo chirurgo non sappia fare lo spelling!”.
Antonello? Sì, tu sei diverso. Hai un dono. Avevo un amico all’università, dislessico come te, che per imparare il codice civile se l’era scritto sui foglietti e lo aveva appeso per casa. Non funzionò. Sai perché? Faceva opposizione alla sua mente. Lei scalpitava: era una mente da tip tap, da tango, da tamuré, da balli esotici e contorti. Ma lui voleva imporle il ballo del qua qua. Fatti trasportare dalla tua fantasia, Antonello. Non crederci, se ti fanno sentire tonto perché nei compiti sei lento. Ha ragione tuo fratello: chi umilia i dislessici è un mediocre che si crede speciale mentre è solo una bestia da terza elementare. Spiegalo tu ai professori che hai semplicemente un modo diverso di imparare. Usa la calcolatrice, il registratore, il computer. Utilizza la tastiera e i programmi di scrittura. Vedrai che ce la fai. Dicono che siate fortissimi con le nuove tecnologie. Non ti arrendere, ok? E scrivimi la tua prima e-mail. Da solo. Batti sui tasti la tua identità: Antonello è eccezionale.”

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