Le insegnanti Annapaola Capuano e Franca Storace raccontano la loro esperienza su Genitori si diventa:

…La scuola, in primis, è chiamata a dare risposta ai bisogni formativi di ogni alunno con attività di programmazione mirata e personalizzata, impegnandosi per tutti, ma in particolare per quelli in situazione di svantaggio, di cui vanno valorizzati i punti di forza e minimizzati quelli di debolezza, dando loro fiducia e rafforzando l’autostima che per queste categorie di alunni è particolarmente bassa. Sappiamo tutti che l’apprendimento affonda le sue radici in ambito emotivo; se non si è motivati dal punto di vista emozionale non c’è apprendimento, tanto che si parla di quoziente emotivo oltre a quello intellettivo.

Per poter apprendere è necessario avere dentro di sé uno spazio sereno e quieto dove immagazzinare e sviluppare le nuove conoscenze.

L’ansia impedisce la concentrazione e la ritenzione.

Ancor più spesso, l’insuccesso scolastico genera nei nostri alunni un’inquietudine diffusa che non permette loro di dedicarsi a esaminare, ascoltare, raccontare e, col passare del tempo, li porta ad abbandonare la scuola con ricadute negative anche dal punto di vista psicologico sulla vita futura.

Da tali principi consolidati e condivisi nasce nel 2004 la nostra sinergia lavorativa che si sostanzia dal 2007 con un impegno nella nostra scuola come referenti per la dislessia e i disturbi specifici di apprendimento (dsa).

Operiamo sul territorio con uno sportello d’ascolto che svolge un ruolo di supporto rivolto ad alunni, insegnanti e genitori.

Da aprile 2010, inoltre, gestiamo un blog didattico, Tutti a bordo – dislessia, destinato non soltanto a chi si occupa di dislessia e dsa, ma che offre supporti metodologici e didattici validi per tutti, visto che da anni utilizziamo le nuove tecnologie nella didattica.

Il blog si è trasformato, di fatto, in una vera e propria rete per la condivisione dei saperi acquisiti nel tempo, di idee, progetti, esperienze, buone prassi e quant’altro per la valorizzazione dei diversi stili di apprendimento, che non vanno confusi con i diversi livelli di intelligenza e di abilità, e l’ottimizzazione degli interventi in ambito scolastico.

Il nostro obiettivo è quello di offrire gli strumenti per una «didattica personalizzata, inclusiva, coinvolgente e metacognitiva» che si avvalga dell’informatica come supporto e che promuova e stimoli in tutti gli alunni, e non solo in quelli in situazione di svantaggio, l’apprendimento significativo, cioè un apprendimento basato in primis sulla concettualizzazione e non più solo sulla memorizzazione.

In quest’ottica, l’insegnante/facilitatore favorisce la creazione di un contesto di classe dove gli alunni sono attori di una comunità di apprendimento, le cui attività sono collaborative e in cui la diversità è valorizzata come risorsa…

Il resto dell’articolo lo trovate qui.

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