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Tag: Linguaggio

GIOCARE E IMPARARE NELLA PRIMA INFANZIA

Sono sempre tanti ed interessanti i libri delle Edizioni Erickson, attenti alle nuove metodologie oltre che alle esigenze e bisogni dei bambini. Oggi ve ne presento due, della stessa collana ed autrice: Le Avventure di Pesce Palla e Il picnic di Volpe Rossa. Questi due libri sono stati scritti dalla stessa autrice, una psicopedagogista, e…

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DISLESSIA: IL CERVELLO DI FEMMINE E MASCHI E’ DIVERSO!

dyslexia Utilizzando la risonanza magnetica, i neuroscienziati presso la Georgetown University Medical Center hanno trovato differenze significative nell' anatomia del cervello quando si confrontano uomini e donne con dislessia con gruppi di controllo di non-dislessici, suggerendo che il disturbo può avere una diversa manifestazione, legata al cervello, basata sul sesso. Il loro studio, indagando la dislessia sia nei maschi che nelle femmine, è il primo a confrontare direttamente l'anatomia del cervello di femmine con e senza dislessia (in bambine e adulti). I loro risultati sono stati pubblicati online sulla rivista Brain Structure and Function.

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LA SFIDA DI RICCARDO: RACCONTARE E COMPRENDERE IL MUTISMO SELETTIVO

la-sfida-di-riccardo Il mutismo selettivo è un argomento che riguarda 7 bambini su 1000. Una bella cifra, non trovate? Si tratta di bambini che vivono un forte disagio legato all'ansia per cui a casa sono dei chiacchieroni mentre a scuola e con gli estranei si chiudono a tal punto da sembrare muti. Perlomeno questo è quello che appare in superficie. In realtà il mutismo selettivo è qualcosa di più profondo, in quanto i bambini che manifestano questo disagio sono spesso inibiti anche in altre situazioni.

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RITMO, LINGUAGGIO E APPRENDIMENTO

Boy Practicing Guitar Uno studio effettuato 3 anni fa riportato qui nel mio blog, riferiva che suonare uno strumento musicale può essere d'aiuto ai bambini dislessici. Lo stesso gruppo di studiosi, con a capo Nina Kraus, direttrice del Laboratorio di neuroscienze uditive, ha ulteriormente approfondito l'argomento, come si può vedere dallo studio apparso sul “Journal of Neuroscience”, in base a una serie di test su un centinaio di studenti di scuola superiore. “Con questo risultato abbiamo chiuso il triangolo, per così dire”, sottolinea la Kraus. “Alla base di tutto c'è una sincronizzazione tra le regioni cerebrali responsabili dell'udito e quelle del movimento”.

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